Arsenale Bellico nel sistema Lego

A partire da quello che si vuole ottenere a livello finale, attraverso un lavoro di ingegneria inversa, per mezzo di analisi delle funzioni, degli impieghi, della collocazione, dell’aspetto progettuale, è possibile produrre un ciclo di attività atte a costruire routine specifiche per realizzare il progetto nel suo intero.

Inizio ad allenare seriamente all’Aurora Desio. Sono assistente di Daniele Dell’Orto. Il privilegio è quello di assisterlo con tre formazioni: Propaganda (nati 1972); Ragazzi (nati 1970); Cadetti (nati 1967-68). Imparo molto da lui. Soprattutto apprendo l’arte di programmare gli allenamenti. La prima cosa che noto è che Daniele utilizza una serie di esercizi che ripete nel tempo con tutte le squadre a prescindere dall’età dei ragazzi. Capisco che possiede una serie di esercizi che ciclicamente utilizza.

Arriva Virginio Bernardi. Porta una ventata di novità. Mi regala un fascicoletto: i suoi esercizi. Un cinquantina di drills, ordinati per fondamentali: Tiro, passaggio, palleggio. La sua logica è quella di avere sotto controllo la situazione attraverso un metodo di progettazione delle sedute di allenamento standardizzate ma personalizzato. Una sorta di guida sempre a disposizione.

L’imprinting è dato. Voglio avere pure io il mio eserciziario. Il mio piano di battaglia dovrà prevedere l’uso di molteplici armi.

Il primo passo è quello di avere una suddivisione logica degli argomenti. Suddividere in reparti gli argomenti in modo strutturato è fondamentale nell’ottica di avere la sicurezza di poter trattare il piano degli allenamenti annuale potendolo suddividere in chiave progressiva in ogni mesociclo e microciclo settimanale.

Quando ho creato la mia logica di allenamento ho dato il nome LEGO come il gioco di mattoncini. La mia idea è sempre stata quella che il mio sistema avrebbe dovuto essere flessibile e adattabile.

Ogni mattoncino rappresenta un argomento, un movimento, un particolare. Come nel gioco lego ogni mattoncino può avere dimensioni diverse. Un mattoncino rettangolare occupa lo stesso volume di due mattoncini quadrati o molti mattoncini ancora più piccoli.

All’inizio della mia carriera non avevo molti mattoncini. Erano anche abbastanza grossolani e la costruzione del mio progetto era difficoltoso in quanto avendo pochi pezzi non era facile la costruzione di quello che avevo in mente. Avevo bisogno di più elementi e dovevo trovarli.

La partecipazione a numerosi corsi, clinic, stage, il confronto con altri allenatori e la visione di tantissimi allenamenti hanno permesso di procurarmeli. Avere a disposizione molti pezzi non porta da nessuna parte se non si ha un progetto e se i pezzi sono buttati alla rinfusa e non racchiusi in un luogo sicuro. C’è il rischio di perderli o di non averli a disposizione all’occorrenza.

E’ stato pertanto pensato il progetto come una sorta di raccoglitore ed inserito al suo interno ogni pezzo di completamento avendo cura di non perderne alcuno. Ogni pezzettino può quindi essere preso ed utilizzato al bisogno.

Il sistema ad albero, molto caro ad Arnaldo Taurisano, è stato quindi predisposto nella sua interezza. Il tronco dell’albero è appunto il sistema LEGO. Le ramificazioni sono crescite spontanee e logiche di sviluppo.

Ogni ramo ha la sua sotto ramificazione secondaria che porta alla crescita della fruttificazione l’albero.

La progettazione accurata assicura che per ogni argomento sia previsto uno sviluppo consequenziale.

A partire dalle logiche di progettazione, il modello deve prevedere il totale svolgimento dell’intero elenco di argomenti necessari alla costruzione di una squadra e dei giocatori che la compongono

A titolo di esempio: L’apertura del “punto 2” indica quali sono gli elementi fondamentali che dovranno essere sviluppati al fine di poter eseguire con precisione il gioco d’attacco previsto.

A partire da quello che si vuole ottenere a livello finale, attraverso un lavoro di ingegneria inversa, per mezzo di analisi delle funzioni, degli impieghi, della collocazione, dell’aspetto progettuale, è possibile produrre un ciclo di attività atte a costruire routine specifiche per realizzare il progetto nel suo intero.

Andando ad analizzare ad esempio il punto 2 della tabella precedente: “Elementi fondamentali della LEGO Offense”, vediamo che al punto 1 prevede: “una veloce transizione dalla difesa all’attacco”.

E’ chiaro quindi che nello sviluppo dell’attività da svolgere al fine di poter adempiere a quanto previsto, occorre sviluppare una logica di insegnamento che, a partire dalla volontà di costruzione del giocatore in grado di poter svolgere l’attività richiesta, porti allo sviluppo naturale delle procedure per arrivare al raggiungimento della finalità.

Prendiamo ad esempio il ruolo della Point Guard ideale al gioco LEGO. Lo sviluppo del giocatore prevede un modello ideale che dovrà essere sviluppato:

Andando a analizzare le qualità fisiche notiamo quanto siano importanti per questo ruolo sviluppare la velocità e quanto sia necessario avere preferibilmente statura alta. Non possiamo insegnare ai giocatori nel crescere in altezza ma è necessario quindi andare a lavorare su giocatori alti a diventare abili nelle qualità richieste al playmaker attraverso una serie di skill che dobbiamo aver già previsto utilizzare.

Come arrivare quindi allo sviluppo individuale del giocatore dovrà essere già precedentemente previsto:

La base principale al fine di consentire al giocatore di poter svolgere con perizia il ruolo assegnato dovrà passare principalmente dalle esecuzioni delle skills indicate nella tabella sopraesposta.

E’ chiaro ed evidente che lo sviluppo di un gioco in attacco dovrà prevedere l’esecuzione in coordinazione di una serie di movimenti che i giocatori saranno in grado di eseguire e leggerne le opzioni di utilizzo grazie alle esercitazioni che hanno sperimentato.

Ogni mattoncino avrà la sua logica collocazione all’interno del sistema LEGO e utilizzato nella sua effettiva funzione.

Il lavoro di preparazione al gioco LEGO comprende ogni tipologia di lavoro sperimentato. E’ un lavoro titanico in quanto costruito in anni e anni di sperimentazioni e di elaborazioni.

Non deve però diventare solo un esercizio estetico. Il tutto deve essere utilizzabile e fruibile in un contesto operativo.

Occorre pertanto trasferire graficamente quello che è il progetto in un sistema operativo utilizzabile nella pratica di ogni giorno.

Il database della metodologia e gli esercizi correlati sono velocemente individuati, reperiti e collocati nei piani di allenamento.

Avere una serie di esercizi utili all’insegnamento del gioco aiuta a mantenere sempre il controllo della situazione. E’ garanzia di successo in quanto nulla è lasciato al caso e quanto sviluppato a livello progettuale viene poi calato nella realtà.

I giocatori si sentono al sicuro. Sanno che il loro piano di sviluppo sarà completo e non potranno esserci “buchi” di formazione. Al termine del percorso intrapreso ogni aspetto sarà curato con attenzione.

Nel filmato sottostante vi illustro nel pratico l’organizzazione che mi sono dato per l’uso di ogni mattoncino del progetto LEGO:

Per quanto riguarda la programmazione del lavoro annuale, vi rimando al precedente articolo.

La costruzione del piano giornaliero di allenamento quindi prevede l’utilizzo dei mattoncini LEGO (esercizi) legati tra loro in forma logica.

Il piano di allenamento costituisce quindi la base per la finalizzazione di tutto il lavoro di raccolta, analisi, progettazione e studio effettuato. Pensare che il piano d’allenamento sia solo mettere su carta una serie di esercizi che ci piacciono è una errata credenza.

Sarà opportuno tener traccia e archiviare ogni allenamento. L’archiviazione dei piani d’allenamento diventa un elemento di analisi del lavoro annuale. Sarà pertanto importante sotto l’aspetto didattico poter effettuare verifiche e ripetizioni, modifiche e riproposizioni dei piani d’allenamento sulle base dei riscontri reali dell’efficacia rilevata a posteriori.

Sono orgoglioso del lavoro effettuato. Continuo ad aggiungere mattoncini LEGO. Nuovi Clinic, esperienze effettuate e allenamenti dei colleghi visionati mi fanno aggiornare, aggiungere e ricollocare i pezzi.

Ogni allenatore deve essere in grado di costruirsi il suo metodo di lavoro. Le informazioni impartite nei corsi allenatori su come procedere non sono molte. La mia organizzazione permette di procedere con sicurezza con la consapevolezza che tutto il programma si svolga nei tempi e modi previsti.

Roberto Cecchini

Autore: Roberto

Allenatore Nazionale

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