Bilancio tecnico Settembre – Dicembre

I risultati a livello giovanile non sono misurabili in termini di vittorie e sconfitte ma nel miglioramento dei giocatori in funzione all’incremento delle capacità tecniche, fisiche e tenuta mentale cercando però di non perdere di vista la competitività del gruppo squadra rispetto agli avversari e alle gare di campionato.

Progettare il piano di allenamento di questa stagione sportiva 2021 – 2022 ha presentato diverse difficoltà.

Non è una stagione come tutte le altre passate. Lo stop forzato dell’attività agonistica avvenuto per l’intera stagione 2020 – 2021 mi ha fatto intraprendere una strada differente e un approccio diverso rispetto a quanto ero in uso praticare nel passato. Lasciare una strada conosciuta e sperimentare un nuovo approccio di allenamento è stato abbastanza difficoltoso per me. Non avevo idea se quanto avevo pensato potesse funzionare avesse avuto alla lunga benefici in termini di risultati.

I risultati a livello giovanile non sono misurabili in termini di vittorie e sconfitte ma nel miglioramento dei giocatori in funzione all’incremento delle capacità tecniche, fisiche e tenuta mentale cercando però di non perdere di vista la competitività del gruppo squadra rispetto agli avversari e alle gare di campionato.

Lo stop forzato della stagione scorsa che ha fatto disputare pochissime gare ai giocatori, mi ha spinto a trovare un diverso approccio di allenamento. Colmare la mancanza di “gioco” della stagione precedente è stato l’obiettivo principale. Da settembre a dicembre gli allenamenti sono stati principalmente eseguiti lavorando in maniera molto globale. Pochissimi sono stati gli approcci analitici e i lavori in progressione didattica.

Chi mi conosce sa che la mia idea di insegnamento è sempre stata quella del passaggio dal “facile” al “difficile” attraverso la progressione didattica. Partire dall’uno contro zero. Passare all’uno contro uno. Aggiungere poi un “appoggio”.
Poi due contro zero; due contro uno; due contro due. Aggiungere poi un “appoggio“. Aggiungere due “appoggi“…. e via.

Spiegazione, dimostrazione, correzione, ripetizione. Massima attenzione ai particolari. Ricerca della perfezione.

In questa stagione ho voluto approcciare in modo differente. 

Ho notato da subito nei ragazzi una voglia smisurata di gareggiare e di confrontarsi. Non ho voluto rallentare questa loro voglia di competere ed ho voluto assecondare la loro voglia di agonismo. Ho voluto “cavalcare la  Tigre”. 

Dal primo allenamento abbiamo dato precedenza al gioco. Dall’uno contro uno al cinque contro cinque per circa l’80% del tempo a disposizione. 

Anche il mio approccio è stato diverso da quanto negli anni ho sempre perseguito: Pochissime interruzioni se non per correzioni sull’atteggiamento più che sugli errori tecnici o tattici. 

Ho cercato principalmente di stimolare l’autocritica e l’auto analisi dei giocatori. Non facile in ragazzi di 15 anni d’età che piuttosto che ammettere l’errore si taglierebbero un braccio. Non facile per me che per abitudine vorrei sempre ogni cosa sotto controllo.

L’obiettivo era comunque quello di colmare il gap dell’assenza di gioco vero della stagione scorsa.

Il disegno d’insieme è stato quello di fare sempre di più. Ogni giorno.

Fare sempre di più rispetto a quello che si è fatto il precedente allenamento sullo stesso tema.

Progredire sempre


Il metodo che ho utilizzato è  quello dell’incremento di questi aspetti:

  • Intensità
  • Volume
  • Densità
  • Qualità
  • Tasso di sforzo percepito

Intensità

Definire l’intensità in un allenamento di basket non è semplice in quanto non propriamente misurabile.

Nel sollevamento pesi, intensità è un termine scientifico in cui il 100% è un massimale. Un’intensità al 90% è vicina al massimo e in quel caso è possibile effettuare un paio di ripetizioni. Se invece ti trovi intorno al 70% vuol dire che è possibile fare da 10 a 20 ripetizioni o più.

L’intensità che intendo raggiungere è, ad esempio, il ridurre i tempi di reazione agli stimoli. Determinare più velocemente una traiettoria di tiro per determinare l’angolo di rimbalzo. Strappare la palla dalla retina per effettuare una rimessa più veloce. Passare da attaccante a difensore (e viceversa) in frazioni di secondo. Arrivare velocemente su un pallone. Reagire con prontezza ad una azione del proprio avversario.

Il concetto di intensità non deve  voler significare che l’allenamento è stato duro o difficile da completare. Per questo uso il termine severità.

Volume

Aumentare il volume significa aumentare la quantità di serie o ripetizioni. Al fine di aumentare il volume è stato fatto un investimento: è stata acquistata una shooting machine. Questa macchina è in grado di effettuare fino a 1.400 passaggi all’ora. La macchina può essere utilizzata sia per effettuare sessioni di tiro ma anche per mantenere costante il ritmo del passaggio al fine di controllare il volume di ogni esercizio proposto. Completare più ripetizioni totali o un numero maggiore di serie totali con lo stesso numero di ripetizioni ogni allenamento misura la progressione.

Densità

Questo parametro tiene in considerazione il volume ma con un vincolo di tempo. Quanto volume in quanto tempo. Per incrementare la densità non è necessario fare più volume, ma la stessa quantità di volume in meno tempo. O più volume in un uguale lasso di tempo.

Qualità

La Qualità definisce quanto bene è possibile eseguire uno specifico movimento (tiro, passaggio, palleggio). Sebbene sia un parametro più soggettivo rispetto agli altri, è comunque un fattore importante da considerare. La qualità diventa un parametro oggettivo quando è misurabile, ad esempio nelle esercitazioni di tiro. Per quanto riguarda il passaggio è possibile comunque analizzare la pulizia del gesto, la precisione e il tempismo. E’ necessario mantenere la stessa intensità e lo stesso volume eseguendo meglio il gesto e parimenti migliorare le percentuali di realizzazione e il numero inferiore delle palle perse.

Tasso di sforzo percepito

Questo aspetto è quello che ho dovuto verificare maggiormente.

Il progresso del giocatore è misurabile verificando quanto meno sforzo riesce a fare nell’esecuzione del medesimo esercizio.

Ho un paio di esercizi di pallacanestro integrata che mi fanno determinare se stiamo andando nella direzione giusta. Esercizi a base di salti e burpees , fatti anche in forma di gara, a coppie prestabilite, danno la possibilità di misurare questo parametro.

Vogliamo che il corpo faccia di più, senza doversi sforzare di più per farlo. Significa che se si riesce a fare qualcosa con meno sforzo, vuol dire che ci sono stati progressi.


Il bilancio rispetto a questo nuovo approccio di allenamento è stato molto positivo. Il miglioramento dei giocatori è stato notevole sotto tutti i punti di vista.

Nella seconda parte della stagione cercheremo di proseguire su questa strada, cercando di aumentare le sessioni analitiche e gli allenamenti in progressione didattica al fine di riportare in equilibrio l’esigenza di gioco degli atleti e l’incremento delle capacità di scelta e riconoscimento delle azioni più opportune da realizzare nelle situazioni reali, attraverso l’aumento delle esperienze di gioco maggiormente guidate.

Roberto Cecchini

Autore: Roberto

Allenatore Nazionale

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