Migliorare il giocatore

tonutAlleniamo giocatori. Non bisogna dimenticarlo mai. Il giocatore per noi è il fulcro. Tutto ruota intorno a lui. Non è il contrario. Il giovane giocatore chiede di essere istruito nel gioco del basket.

Compito dell’istruttore e dell’intera società è quello di insegnare che saper giocare significa anche saper convivere in un sistema che è congegnato a fare in modo che il giocatore possa inserirsi in un organismo che consenta a tutte le sue parti di poter realizzare i propri scopi.

Quello che deve quindi fare la società, per il tramite dell’allenatore, in collaborazione stretta con il dirigente responsabile, è quella di creare le “giuste abitudini” che consentano il realizzarsi del progetto.

Creare il clima che permette l’apprendimento della tecnica, della tattica e del gioco passa attraverso l’attuazione di una serie di principi da considerare:

I capisaldi sono:

  • Presenza
  • Rispetto
  • Applicazione

Presenza:

È fondamentale riuscire a trasmettere ai giocatori il rispetto degli impegni assunti. Essere sempre presenti agli allenamenti e agli impegni ufficiali della squadra è un fattore fondamentale. Ciò impone ad ogni componente della squadra l’abitudine ad imparare ad organizzare il proprio tempo. Il rispetto dell’impegno preso è doveroso rispetto al tutto il gruppo.

Rispetto:

Rispettare, significa Conservare, Mantenere e Avere Cura

  • Conservare il proprio vestiario è basilare. Il giocatore rappresenta sé stesso e i propri compagni
  • Mantenere un atteggiamento sportivo e leale in ogni frangente: Siamo quello che facciamo.
  • Avere Cura del proprio corpo, dell’attrezzatura messa a disposizione, della struttura nella quale si gioca e ci si allena è importantissimo.

Applicazione:

Ogni componente della squadra deve imparare a rimanere concentrato e attento durante gli allenamenti e impegnarsi al massimo.

Chiaramente l’allenatore deve essere il primo a rispettare questi prerequisiti. Un allenatore poco puntuale, trasandato, poco concentrato e con poca energia, non può essere credibile.

L’allenatore deve essere sempre pronto a chiarire ogni dubbio che il giocatore può avere riferiti agli aspetti legati alla sua preparazione o al gioco. Concetto molto importante che deve essere subito trasmesso al giocatore è quello che il basket è uno sport di contatto. Abituarsi a subire contatti fisici, in completo controllo del corpo e della palla è prioritario.

Ogni giocatore deve imparare a riconoscere gli spazi utili per poter giocare in campo. Verificare sempre visivamente la situazione contingente per poter ottenere un proprio vantaggio che non vada a discapito di un compagno e quindi alla propria squadra.

Utilizzare il proprio corpo per avere massima reattività è un prerequisito da sviluppare in ogni frangente. Piedi veloci presuppongono equilibrio. Lo stesso vale per l’uso corretto delle gambe e delle braccia.

Sapersi smarcare in attacco e tagliare a canestro sono azioni nodali per ogni giocatore. Poter eseguire tagli dal lato debole a quello forte è sostanziale per l’efficacia del gioco.

Per quanto riguarda il gioco con la palla, il Tiro è il fondamentale da allenare costantemente. L’allenatore deve programmare le proprie esercitazioni affinché in ogni esercizio il giocatore possa effettuare uno o più tiri. Sia il giocatore che il coach devono sempre considerare la qualità del tiro.

L’allenatore deve correggere ogni movimento errato e antieconomico eseguito dal giocatore. La rotazione del pallone deve essere il primo segnale della correttezza del tiro. Se la palla gira come un mappamondo o addirittura lo fa al contrario, devono immediatamente scattare i correttivi più appropriati. “Preparare”, “Tenere” e “Seguire” il proprio tiro è l’imperativo che deve essere trasmesso al giocatore.

Occorre ricordare che non è solo la quantità di tiri che facciamo eseguire in ogni allenamento che portano al miglioramento dei giocatori ma la loro qualità. Eseguire numerose volte un tiro errato, contribuisce solamente a peggiorare l’esecuzione.

Palleggiare senza abusare è abitudine da inculcare. Si palleggia solo per “andare a canestro”; “migliorare l’angolo di passaggio” e “trasferire la palla” dalla zona di difesa a quella d’attacco solo quando non è possibile utilizzare il passaggio.

thompsonPer quanto riguarda il passaggio devono essere sempre perfezionate le logiche della scelta della tempistica considerando sempre “a chi”; “come” e “quando” passare. Insegnare l’uso delle “finte” e la capacità di trattare il pallone con padronanza e efficienza.

Ogni esercizio dovrà essere eseguito in condizioni agonistica. Lavorare al di sotto di una situazione che non si verifica, corrisponde ad allenarsi rispetto all’inesistente e all’inapplicabile. In poche parole, ci si allena inutilmente.

Ogni giocatore dovrà sviluppare lo spirito ed il desiderio di riuscire a battere il proprio avversario. Evitare le pause, limitare gli interventi o raggruppare le correzioni per concedersi dei momenti di riflessione con la squadra. Il più possibile cercare il modo di far arrivare il messaggio mentre loro stanno eseguendo gli esercizi. Evitare punizioni dell’errore senza aver prima corretto lo sbaglio.

Dal punto di vista del gioco, l’allenatore deve aver ben chiara la modalità con la quale intende far giocare la propria squadra. La tattica è vista come l’insieme dei movimenti tecnici che sono costruiti dalla somma di più fondamentali individuali. Le situazioni complesse devono essere spezzate in situazioni più semplici.

petersonOccorre abituare i ragazzi ad effettuare le scelte corrette provando e riprovando le situazioni in allenamento. Imparare a giocare negli spazi liberi ottenendo o garantendo zone ampie di utilizzo del campo da gioco deve essere impartito fin dalle prime fasce d’età. Altrettanto importante sarà insegnare ai giocatori nel prendere posizione sia all’esterno dell’area che al proprio interno.

Il concetto difensivo di attaccare l’attacco è molto efficace se impartito ai propri giocatori fin da Esordienti. Anche il concetto di difendere di squadra può essere ottenuto facendo passare il concetto di “aiutare il proprio compagno”.

L’aggressività di squadra, la mentalità e l’atteggiamento devono essere insegnati quotidianamente. “Tracciare” uomo e palla con braccia e mani deve essere trasmesso. E’ faticoso tenere le braccia lontane dal corpo ma, d’altra parte non esiste giocatore che possa entrare in campo e rimanere con le braccia a penzoloni o pensare di utilizzarle solo quando serve. Rimanere con la mano sulla corsia di passaggio serve sempre.

Essenziale insegnare a prendere e mantenere una posizione di vantaggio in caso di tiro a canestro. “Tagliare fuori” il proprio avversario è un compito. Deve essere fatto. Non ci devono essere scuse.

Roberto Cecchini

Autore: Roberto

Allenatore Nazionale

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