Programmazione Biennale Under 18

FIBA-ASSIST-45-254Il lavoro biennale che andiamo a proporre è stato ideato al fine di poter agire sulle annate 1999/2000 e 1997/1998, rispettivamente Under 18 e Under 20. Il lavoro sarà quindi programmato per gli anni sportivi 2016/2017 e 2017/2018 e sarà unico per entrambe le categorie.

L’elaborazione prevista, consente di poter avere un travaso di giocatori tra la squadra Under 18 a quella Under 20, mantenendo una omogeneità didattica tale da consentire una miglior crescita tecnica e tattica.

Per portare al successo il programma occorre essere efficienti. La parola “chiave” per essere veramente produttivi è “programmazione”.

Tenuto conto di questo concetto base, ai giocatori vengono insegnati i fondamentali individuali, e la squadra può essere modellata in base al programma predefinito.

Nel disegnare un programma di allenamento ci sono aree di base che devono essere coperte. A tal fine, c’è un criterio che deve essere seguito nello sviluppare il programma di allenamento. Questo criterio ha un triplice scopo:

  1. Enfasi sui fondamentali
  2. Lavoro individuale fisico e tecnico
  3. Sviluppo del lavoro di squadra

Avere un progetto o un piano di lezioni che deve osservare durante l’anno, non vuol necessariamente dire che si debba seguire alla lettera quanto in precedenza pianificato, ma tale sistema da seguire sarà di valida guida e di giusta assicurazione affinché tutto il materiale pratico e teorico da insegnare venga svolto giorno per giorno durante l’intero anno sportivo.

Tale accorgimento, in uso nelle lezioni scolastiche, diviene un obbligo per l’istruttore sportivo. E’ virtualmente impossibile per un allenatore di pallacanestro svolgere tutte le fasi che il gioco richiede, durante una stagione agonistica, senza una pianificazione iniziale a carattere generale.

Senza di ciò è molto probabile che egli rimanga sorpreso e non pronto di fronte ad una situazione nuova d’attacco, di difesa o d’insegnamento di nuovi fondamentali.

Con un programma di massima, completato da programmi settimanali e giornalieri, la squadra non dovrebbe mai trovarsi colta impreparata, poiché i componenti avranno ricevuto una preparazione adeguata per ogni situazione tecnico / tattica al fine di mantiene alta la fiducia e stimolare il desiderio di miglioramento.

La realizzazione di un programma di lavoro, comporta il proporre in progressione gli obiettivi tecnici tendenti ad un incremento della cultura completa dei giovani con i quali si opera. Il miglioramento dovrà essere sia atletico sia tecnico.

Ciò richiede che siano realizzati gruppi di lavoro omogenei e che si operi con una progressione molto oculata e che ogni grado didattico successivo sia appoggiato saldamente sulla certezza che il grado precedente sia stato veramente assimilato. Occorre evitare assolutamente di accelerare il naturale processo di apprendimento.

Visto che l’obiettivo finale è la completa “culturizzazione” dei giocatori, intesa come capacità di adattamento e trasformazione dei gesti e comprensione assoluta degli aspetti del gioco, quanto detto in merito alla progressione didattica, ci porta ad una sotto divisione degli obiettivi che rapportati alla proporzione delle conoscenze storiche, permette una esatta valutazione del problema e la sua naturale soluzione.

La stagione sportiva (comunemente configurata da 10 mesi di attività) è la massima unità di misura per il proponimento di un obiettivo prossimo.

Si dà per scontato che i giocatori abbiano completato una formazione di base appropriata alle categorie giovanili di provenienza; ossia:

Per quanto riguarda la difesa:

Individuale molto aggressiva su tutto il territorio di gioco; molto importante la trasformazione immediata del giocatore da attaccante a difensore (transizione), in qualsiasi punto del terreno di gioco esso si trovi, con immediata ricerca del proprio avversario e massima responsabilità nei suoi confronti sia esso con palla (1c1 contro attaccante con palla) sia esso senza palla (anticipo ravvicinato e tagliafuori).

Inserimento del concetto di distanza di marcamento in relazione alla posizione della palla rispetto all’uomo e della distanza dell’uomo da canestro: lato forte e lato d’aiuto, livello di pericolosità dell’uomo, collaborazioni contro la penetrazione;

  • Sviluppo del concetto di Aiuto e Recupero; difesa da veli e blocchi, marcamento del flash pivot e Pivot (anche l’aiuto in raddoppio); pressing 1c1 tutto campo, a ¾, a ½ campo; difesa dal contropiede.
Per quanto riguarda l’attacco:

Basato sull’idea fondamentale di formare giocatori capaci di trasformarsi immediatamente da difensori in attaccanti in qualsiasi punto del campo essi si trovino (transizione e contropiede) e di operare in seguito a migliore utilizzazione dei tempi di movimento in coordinazione ai compagni e degli spazi di gioco creati dal movimento stesso;

Sviluppo della suddivisione dei giocatori per ruolo; enfatizzazione del flash pivot; insegnamento del Dai e Segui e del Blocco con giro di ritorno o per il taglio, in conseguenza al comportamento del compagno e della difesa nel Dai e Cambia; quindi completa disamina dei giochi a 2 e 3 (compreso Stack e Incrocio) e stimolazione delle scelte offensive in relazione al comportamento difensivo;

Massima enfatizzazione dell’1c1 e coltivazione delle capacità di scelta tra Dai e Vai e Dai e Cambia che con l’inserimento del Velo, comporta la conseguente capacità del suo migliore utilizzo e della difesa da esso; accenni alla suddivisione dei giocatori per ruolo.

Relativamente al contropiede:

Il concetto fondamentale è che i giocatori senza la palla scattino in avanti sopravanzando la palla stessa per mettersi in condizione di riceverla prima del rientro dei difensori, sempre nel rispetto del concetto tempo – spazio sovraesposto, mentre il giocatore con palla deve saper mirare concretamente l’obiettivo primario di far si che la palla finisca nel canestro avversario per la via più rapida, diretta e facile, preferendo il passaggio avanzato rispetto al palleggio e, tra i passaggi, avvantaggiando il compagno più libero e la tecnica di esecuzione più idonea alla circostanza, ma rinunciando al passaggio e anche al contropiede piuttosto che incorrere nel rischio di perdere la palla;

Costruzione del contropiede per ruoli basato su regole di scelta per quanto riguarda le fasce di conduzione e sua connessione all’attacco manovrato tramite un gioco di transizione nel quale si rispecchino immediatamente tutti i principi dell’attacco stesso, che potrà essere attuato su vari schieramenti ma sempre ispirato alla capacità di scelta e intercambiabilità di ruolo dei giocatori.

Relativamente al concetto di spazio / tempo:

È bene costruire delle regole chiare e di facile interpretazione dividendo il campo in fasce longitudinali durante la fase di transizione e poi in settori di gioco per la fase di azione manovrata (costruire disegni figurativi significa fornire riferimenti precisi di spazio); le fasce aiuteranno i giocatori ad individuare funzionalmente la più razionale copertura del campo nella fase di transizione, aprendo molte linee e angoli favorevoli di passaggio; i settori di gioco (tutti convergenti a canestro e talora anche in parte sovrapponibili fra di loro) comportano la costruzione di schieramenti 5 fuori, 2-1-2, 2-3, 3-2, 1-3-1, 1-4 che segnano i limiti contingenti di azione dei giocatori (spazio) ed anche la dinamica collettiva di tale azione secondo regole semplici e logiche per le quali se un giocatore, ad esempio, esegue un taglio a canestro e si appresta ad una uscita (comandata o libera) a destra, apre una circolazione di settori di gioco dei giocatori di quel lato e viceversa (tempo) oppure si allontana dalla palla invadendo il settore di un compagno, determina in questo caso uno scambio di settore con quel compagno (Dai e cambia); da ciò si deduce che indipendentemente dallo schieramento adottato non viene imposto nessun ruolo fisso di gioco ma invece instaura una continua azione dinamica tra i vari settori in cui l’armonia tra il tempo di movimento dei giocatori e lo spazio che occupano determina il ritmo di coordinazione mentale con la quale essi sapranno agire anche fisicamente.

Un gioco di questo genere richiede la conoscenza di tutti i principali fondamentali individuali , nonché l’accenno al Dai e Vai e Dai e cambia  per quanto concerne i giochi a due. Il comune denominatore del gioco è comunque l’Uno contro Uno visto sia dal punto di vista offensivo che difensivo, relativamente o no alla presenza della palla.

UNDER 18 primo anno

Obiettivi Prossimi:

Difesa:

  • Inserimento della rotazione negli aiuti difensivi, del cambio, del raddoppio sugli esterni e del Body Check contro i tagli sul fondo e in avvicinamento alla palla;
  • Impostazione della difesa a zona in vari schieramenti, tutto campo, ¾ o ½ campo.

Attacco:

  • Aggiunta del blocco per il palleggiatore;

Gioco:

Contro difesa individuale:
  • Realizzazione di un contropiede ove i tagli di traino siano adattati ai ruoli e di un gioco di transizione espletato da non più di 3 o 4 passaggi; la manovra potrà ora dipartirsi da un determinato schieramento e trasformarsi in schieramenti anche diversi tramite movimenti coordinati nei quali viga la regola che:
  1. Alla presenza di dai e segui o blocco per il palleggiatore in un quarto di campo, nessun altro giocatore potrà invadere quello spazio di gioco sino a che il gioco stesso sarà stato esaurito o la palla sarà uscita da quel quarto; gli altri 3 giocatori dovranno invece mantenersi in movimento fra di loro secondo regole logiche o preordinate;
  2. Nella stessa circostanza di gioco a due, ma alla presenza di dai e vai o di dai e cambia, il giocatore uscente dovrà essere rimpiazzato da quello meglio appostato secondo una logica di movimento degli altri tre, l’eventuale pivot potrà prendere posizione su quel lato solo se non vi è già situazione di flash pivot; le stesse regole vanno applicate in caso di gioco a 3 in atto (gioco di incroci, split, passaggio nel quarto e blocco cieco o verticale etc.), tenendo presente che un gioco a 3 può essere tramutato in gioco a due e che bisognerà quindi attendere anche il suo esaurimento prima di invadere il relativo spazio;
Contro difesa a zona tutto campo e ¾:

1)    Principi di conduzione e triangolazione;

2)    Occupazione degli spazi intermedi;

Contro difesa a zona a ½ campo:

1)    Individuazione dello schieramento e occupazione degli spazi intermedi;

2)    Creazione di movimento di palla e giocatori entro quegli spazi;

3)    Instaurazione di regole semplici e chiare che aiutino i giocatori a trovare le soluzioni più logiche, come quando tirare, passare al pivot e post, ribaltare il gioco, come tagliare e ruotare dopo un passaggio etc.

UNDER 18 secondo anno

Obiettivi Prossimi:

Difesa:

  • Impostazione di pressione e spinta tattica della palla verso una determinata fascia di campo; uso di eventuale cambio sistematico; aggiunta del body check contro tutti i tagli verso la palla, contro i blocchi verticali, orizzontali e ciechi, la penetrazione in palleggio in situazione di aiuto;
  • Costruzione della difesa pressing tutto campo con spinta sistematica della palla, raddoppi, rotazioni , recuperi e cambi;
  • Impostazione della difesa a zona adattata e ruotata (match-up) a ½ campo;
  • Impostazione della difesa zona – pressing tutto campo, a ¾ e ½ campo, con raddoppi sistematici e rotazioni di copertura e recupero; vari schieramenti;

Attacco:

  • Maggiore orientamento alla specializzazione per ruolo;
  • Sviluppo della capacità della circolazione di palla contro il marcamento frontale del pivot e flash – pivot (uso del post alto – skip pass);
  • Perfezionamento dei giochi a due e tre basati sul blocco cieco e verticale.

Gioco:

  • Manovra contro difesa individuale sempre più articolata sulla specializzazione per ruoli e impostata su principi di gioco molto chiari che consentano ai giocatori di esprimersi al meglio nella capacità di scelta senza imporre schemi rigidamente fissi, come ad esempio:
  1. Palla al pivot, split;
  2. Palla al post, scelta tra blocchi ciechi e verticali;
  3. Pivot anticipato, blocco di smarcamento per il post e taglia fuori offensivo del pivot; in secondo ordine, uso dello skip – pass e taglio del pivot sul lato libero;
  4. Uso sistematico del miss-match (flash pivot) su cambio difensivo tra pivot ed esterno;
  • Attacco alla zona mobile con uso di blocchi per contenimento e penetrazione;
  • Attacco al pressing tutto campo costruendo triangoli di passaggio, particolare attenzione all’uso del back-door e dei blocchi ciechi;
  • Attacco alla zona pressing con disposizione molto aperta basata su triangoli di passaggio costruiti in opposizione allo schieramento; uso dei blocchi di contenimento e ciechi; particolare orientamento allo skip-pass ed allo smarcamento del post alto;

 Esaminando anche solo in maniera superficiale gli obiettivi prossimi (cioè da conseguire nel corso di un’intera stagione, Macrociclo) appena esposto, si comprende che esiste una variegata scala di difficoltà e informazioni tecnico – tattiche che li differenzia.

Ogni singolo problema non deve sicuramente essere considerato a se stante ma legato al precedente e al successivo, in modo da poter formare così unito, il reale obiettivo generale. E’ però altrettanto vero che non è umanamente possibile assicurarsi una soluzione del problema, affrontandolo nella sua generale complessità; la sua risoluzione deve passare attraverso un’successiva graduazione dell’incognita stessa, cioè una suddivisione dell’obiettivo prossimo in una serie di obiettivi minori che abbiamo definito come obiettivi immediati intesi come Mesocicli di Apprendimento

Obiettivi immediati

La suddivisione del Macrociclo in diversi Mesocicli di apprendimento, è un intervento che si base sulla progressione logica di apprendimento: passare dal facile al difficile secondo una scala di difficoltà crescenti.

E’ comunque necessario soffermarsi e considerare con attenzione l’argomento, al fine di evidenziare il concetto già precedentemente enunciato di quella che (didatticamente) può essere definita la pazienza metodologica dell’insegnante, cioè il procedimento logico che consentirà la reale risoluzione dell’intero obiettivo.

Suddivisione in Mesocicli del programma stagionale per la categoria:

UNDER 18: primo anno

Per la prima stagione sportiva per la categoria UNDER 18, si formula una ipotesi di tre allenamenti settimanali di 90/120 minuti l’uno, cercando di fare effettuare  una partita amichevole o Under 20 alla settimana, (più 35 partite tra tornei e campionato) in un arco di 10 mesi di attività (43 settimane).

Suddivisione in obiettivi immediati del programma stagionale per la categoria:

U18 programmazione primo anno
Under 18 programmazione primo anno

UNDER 18: secondo anno

La squadra UNDER 18 al secondo anno rappresenta il gradino più alto, molto vicino al grado di conoscenza necessario per competere a qualsiasi livello nazionale;

Anche questa stagione si sviluppa in un arco di 10 mesi di attività (36 settimane effettive di allenamento), ma costituita da 4 allenamenti settimanali di 90/120 minuti:

Suddivisione in obiettivi immediati del programma stagionale per la categoria:

U18 programmazione secondo anno
Under 18 programmazione secondo anno

Per fondamentali s’intende il continuo richiamo della gestualità specifica del basket; per giochi a 2 e 3 si intende l’applicazione multipla dell’1c1 anche in funzione alla progressione casistica delle tattiche e delle tecniche previste dall’evoluzione del programma;

Per contropiede si intende il richiamo alla destrezza, ai principi di transizione ed alle casistiche di tale manovra; per difesa e attacco si deve per forza intendere il continuo proponimento e perfezionamento di tutta la materia già trattata, oltre all’inserimento di quanto prefisso dall’obiettivo immediato che si sta perseguendo; infine per situazioni si intendono le varie circostanze di pericolosità degli avversari che possono indurre alla necessità di modificare il comportamento tattico della squadra, come ad esempio:

  • Aumento dell’aggressività difensiva
  • Maggior chiusura difensiva in area
  • Allungamento della difesa aggressiva
  • Trasformazione della zona a zona pressing
  • Trasformazione da uomo a zona
  • Trasformazione da difesa zona a uomo pressing più o meno allungata
  • Passaggio da attacco standard a maggiormente controllato
  • Necessità di accelerazione dell’attacco
  • Oggettivazione dell’attacco a provocare fallo
  • Concentrazione del gioco sul pivot o altro determinato giocatore

La suddivisione temporale dei vari argomenti generali, segue la logica di mantenere sempre desta l’importanza che, pur operando evolutivamente in senso tattico e tecnico, non si trascurino mai il perfezionamento ed il condizionamento gestuale.

Il valore temporale indica la proporzione con la quale si suggerisce di dividere il piano di lavoro, perché ogni argomento trovi lo spazio adeguato all’importanza che deve essergli attribuita.

Al termine del programma biennale di allenamento, il giocatore sarà formato per poter accedere ai campionati seniores.

Roberto Cecchini

 

E se in tutto questo avete visto la mano di Arnaldo Taurisano… avete visto giusto.

Autore: Roberto

Allenatore Nazionale

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