Il ritorno ai fondamentali

Guido Saibene
Guido Saibene

Sono appena tornato dalla splendida riunione tecnica Organizzata dal CNA Regione Lombardia tenuta a Cernusco sul Naviglio. Il relatore era Guido Saibene. Guido è un grande. Abbiamo cominciato negli stessi anni. Lo ricordo a Paderno Dugnano nello stesso periodo nel quale io allenavo a Desio. In seguito è passato alle giovanili dell’Olimpia Milano per una sfolgorante carriera che lo ha portato sulle panchine di alcune gloriose società del basket italiano, del Settore Squadre Nazionale e della nazionale Svizzera. Non abbiamo mai lavorato insieme. Io sono arrivato a Treviglio l’anno dopo il suo e alla Pallacanestro Cantù quando ormai se ne era già andato ad insegnare Basket a Roma. Mi  spiace che la sorte non mi abbia dato la possibilità di lavorare con lui in quanto avrei sicuramente potuto aver avuto l’opportunità di confrontarmi ed arricchirmi maggiormente.

Ho già assistito a diverse lezioni di Guido. Ho anche partecipato a qualche “Alta Specializzazione” a Madonna di Campiglio e di passare molto tempo a parlare con lui e quindi gli argomenti trattati nel Clinic di oggi non mi sono nuovi ma, il bello è che sono “Attuali”. Con questo termine voglio dire che la materia trattata è da considerarsi   ancora nuova,  moderna  e  da tenere in considerazione.

Non mi voglio mettere a riprodurre i suoi esercizi. Quello che voglio sottolineare è quello che ha voluto trasmettere in questa sua lezione ( o almeno quello che io sono riuscito a cogliere). Guido mi ha ricordato quanto è importante la cura del particolare. Mi è molto piaciuta l’attenzione posta al movimento dei piedi, la concentrazione nella cura della ricerca della corretta velocità di esecuzione, la diligenza nell’analisi dei movimenti con e senza la palla. Ho potuto percepire la nostalgia di Guido per la pallacanestro giovanile. La sua malinconia nel ricordare il piacere di un ritorno all’insegnamento del basket è la medesima che provo quando ritorno in palestra e vedo i giovani allenarsi. E’ infatti vero che negli ultimi anni mi sono anche io dedicato alle squadre senior e quindi riesco a capirlo molto bene.

Un aspetto che ho colto nella lezione odierna che ritengo sia giusto fare notare è  l’aspetto legato alla correzione dei gesti tecnici. Ritengo che sia essenziale ricondurre ogni esercizio all’analisi del movimento e ai piccoli dettagli. Non voglio assolutamente apparire dogmatico ma invito a valutare con attenzione a rivolgere attenzione al lavoro su i fondamentali individuali.

Un altro importantissimo messaggio che sono riuscito a cogliere è la vitalità, la mentalità ed il carisma che l’allenatore deve dimostrare in ogni allenamento. Il modello che Saibene ci ha presentato costituisce una traccia da seguire.

Guido è un entusiasta e segue una metodologia. Nel suo sistema una parte importante è basata sulla capacità di entrare in sintonia con i giocatori sapendo nel contempo  mantenere le distanze  nell’ambito del reciproco rispetto. Guido sa come ottenere attenzione utilizzando adeguatamente la voce. La sa usare e modulare e variare a seconda di ciò che intende esprimere. Allenatori che urlano dal primo minuto che entrano in palestra diventano monotoni e poco efficaci.

Un altra cosa che ho colto, e per questo ringrazio Guido che oggi me lo ha ricordato,  è il suo invito a distruggere i luoghi comuni e i “comandamenti” che ancora vengono tramandati da generazioni.

Nel mio piccolo vi invito a mettere in discussione ogni cosa ed ad utilizzare la mente per scoprire nuove possibilità, sempre ricordando che comunque il basket sarà sempre la somma dei fondamentali individuali e di squadra che ogni allenatore riuscirà a far apprendere ai propri giocatori.

Grazie Guido!

Roberto Cecchini

Autore: Roberto

Allenatore Nazionale

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