Vincere è una abitudine allenabile

Vincere è una abitudine allenabile.

Vincere
Jim Brown

Vincere?

Hai mai pensato che anche tu puoi già essere un GRANDE giocatore?

Quali siano le differenze tra i CAMPIONI e le persone qualsiasi?

Ci siamo mai chiesti quali siano le doti che i fuoriclasse sviluppano rispetto a tutti gli altri?

Sette sono i punti che ci possono fornire una risposta potente.

Un bambino del più povero quartiere di San Francisco nutriva l’ambizione di diventare un grande campione di football americano proprio come il suo eroe J.B. del Cleveland (Jim Brown).

Un giorno, quando il Cleveland si trovava in città per disputare un incontro con i 49ers di San Francisco, il giovane si imbatte in J.B. in un bar e, tutto eccitato, si rivolse a lui dicendogli: «J.B., io sono il suo più grande ammiratore, di lei conosco ogni cosa, da ogni primato che ha stabilito a ogni touchdown che ha segnato ed un giorno sarò proprio io a battere ogni suo record!».

J.B. sorrise nel guardare quel ragazzetto rachitico con le gambe storte e con tono incoraggiante si rivolse a lui dicendogli: «Fantastico, sono contento che un ragazzo determinato come te sia il mio erede, ma come ti chiami?», «O.J.S – rispose il ragazzo – ma gli amici mi chiamano O.J.»

JAN 1 1980: O.J. Simpson of the Buffalo Bills in action during a game against the Denver Broncos at Rich Stadium in Buffalo, New York. Mandatory Credit: Getty Images
JAN 1 1980: O.J. Simpson of the Buffalo Bills in action during a game against the Denver Broncos at Rich Stadium in Buffalo, New York. Mandatory Credit: Getty Images

Contro ogni previsione il giovane ragazzetto dalle gambe storte riuscì a battere tutti i record di Jim Brown e divenne il più grande campione di football americano di tutti i tempi. La morale di questa storia è evidente: grazie all’impegno, alla determinazione e alla costanza tutto è possibile.

Volere è potere e raggiungere il successo vuol dire cogliere gli obiettivi dell’azione intrapresa. Il risultato del nostro comportamento incide positivamente sul comportamento futuro, sulla motivazione e sulla personalità.

Il successo non va inteso in termini di popolarità raggiunta, ma come completa affermazione delle proprie capacità in quel specifico momento.

Possiamo pensare al successo la vittoria di un Eurolega per un giocatore professionista, come la partecipazione ad una partita amichevole per un bambino. Può essere considerato un successo anche il semplice miglioramento delle proprie prestazioni precedenti.

Gli uomini con una forte motivazione al successo fanno poco conto sulla fortuna e porgono molta attenzione ai propri mezzi: conoscono bene le proprie potenzialità, sanno fin dove possono arrivare e fissano così degli obiettivi realistici vivendo i traguardi intermedi come importanti mete di avvicinamento.

Analizziamo ciò che contraddistingue i CAMPIONI. Vediamo quali sono le qualità che li rende persone fuori dal comune:

Nello sport occorre trovare e mantenere l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità, far sbocciare il talento che è nascosto in ciascuno di noi, imparare a gestire emozioni come ansia e paura ed individuare il giusto focus di attenzione per fronteggiare le situazioni in cui la fatica fisica e mentale si fa più sentire.

Cattura

I segreti del successo

Primo punto: Desiderio. ciò che differenzia i grandi dai mediocri è il loro ardente desiderio. Un desiderio che li spinge ad allenarsi, ad impegnarsi, ad esercitarsi, a gareggiare e a vincere. È il voler vincere ad ogni costo ed essere così caparbi da fare qualsiasi cosa pur di raggiungere lo scopo che ci si è prefissati. Senza desiderio non c’è spinta a metterci tutta la grinta che occorre per reggere la fatica dello sforzo fisico e mentale.

Secondo punto: Entusiasmo. Quando assistiamo ad uno scontro tra due atleti ugualmente dotati ed impegnati, a quale dei due diamo il nostro sostegno? Sicuramente a quello con maggior entusiasmo! La passione e l’entusiasmo sono due comportamenti convincenti e necessari per vincere.

Terzo punto: Costanza. Osserviamo un campione mentre sta eseguendo il riscaldamento prima di una partita. L’espressione del suo volto deve incarnare il potere della determinazione e della costanza, deve vincere mentalmente ancora prima che la gara abbia inizio.

«Niente al mondo può sostituire la costanza:
Non il talento: il mondo è pieno di uomini e donne con talento che non hanno avuto successo;
Non il genio: il genio incompreso è proverbiale;
Non l’istruzione: ci sono moltissimi derelitti istruiti.
Solo la costanza e la determinazione sono onnipotenti».

Molti atleti di indubbio talento si sono ritirati prima di sapere tutto ciò che avrebbero potuto conquistare. Ritirarsi prima dell’ultima curva è un vero peccato, non sapremo mai quanto vicini eravamo al traguardo. Senz’altro senza determinazione e costanza potremmo ottenere qualche semplice vittoria, ma certamente non raggiungeremo le vette del nostro potenziale.

Occorre lavorare duramente per costruire in noi stessi le qualità vincenti e questo non accade all’improvviso. I campioni subiscono battute d’arresto e false partenze, ma le considerano come semplici gradini verso il successo.

Quarto punto: Rialzarsi. molti grandi dello sport sono stati messi al tappeto talmente tante volte che è un miracolo che alcuni di essi siano riusciti ad alzarsi. Il vero successo non consiste nel non cadere, ma nel rialzarsi ogni volta che si cade.

I vincenti seguono il vecchio proverbio giapponese che recita: «Cadi sette volte e rialzati per otto»; si scrollano di dosso le inevitabili delusioni e tengono gli occhi fissi alla meta, focalizzando la propria attenzione sul compito che hanno davanti.

Quinto punto: Sicurezza. E’difficile pensare che un campione non sia sicuro di sé. Quando si nasce non si è sicuri o insicuri, si impara con il tempo a comportarsi con sicurezza, con quella tranquilla consapevolezza del fatto che si è in grado di vincere e lo si farà.

Sesto punto: Coraggio. Ci siamo mai meravigliati dell’assoluto sangue freddo degli sciatori che saltano dal trampolino? Ci vuole coraggio in tutti gli sport. In questo caso si parla di coraggio mentale, che significa avere la volontà di agire senza indugi. Il coraggio non è assenza di paura, ma è un andare avanti nonostante la paura.

Il principale timore che blocca le persone è quello del fallimento, ma se non si osa non si riuscirà a migliorare mai, mentre il fallimento può essere d’esempio per il futuro.

Lo sport, come la vita, si può paragonare alla raccolta di frutti: se vogliamo quelli migliori dobbiamo essere pronti e sporgerci dal ramo, perché è lì che troveremo frutti in abbondanza.

Settimo punto: Divertirsi. Ci tengo a sottolineare che, legando questo concetto alla pallacanestro, non va inteso come “divertirsi giocando”, ma come “gareggiare divertendosi”.  Quindi, legando i concetti sopra esposti alla forma di divertimento più seria e professionale.

L’atleta in possesso di una mentalità vincente percepisce il legame tra corpo e mente, avverte i segnali reciproci di disagio e benessere, ha fiducia nelle proprie capacità ed ha un’aspettativa di autoefficienza che lo rende in grado di fronteggiare ogni difficoltà.

Come si conquista la mentalità vincente?

CatturaUn primo aiuto proviene dalla capacità di programmare nei minimi particolari la preparazione psicofisica con obiettivi realistici, facilmente raggiungibili, ma leggermente al di sopra delle proprie capacità attuali.

Roberto Cecchini

Autore: Roberto

Allenatore Nazionale

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